martedì, ottobre 23, 2007

Zoccolo: Questione di pide!



Si considera come "piede equino" l'insieme della seconda e terza falange con tutti i tessuti che le circondano compresa la scatola cornea che riveste il tutto ovvero lo zoccolo o meglio muraglia. La prima falange o pastorale si articola in alto con l'osso dello stinco andando a formare con questo e con altre due piccole ossa poste posteriormente (ovvero palmarmente) chiamate sesamoidi il "nodello". Sempre sulla prima falange, ma più in basso, si inseriscono alcuni importanti legamenti che prendono origine a livello dei sesamoidi. Verso il basso la prima falange si articola con la seconda falange, un osso relativamente piccolo, ma estremamente compatto e resistente che ha forma rettangolare. L'importanza della seconda falange risiede anche nel fatto che è al suo livello, in posizione palmare, che si inserisce un importante tendine flessore: il tendine flessore superficiale. Alla seconda falange fa seguito la terza falange; questa ha una particolare forma piramidale tant'è che viene anche chiamata osso triangolare o piramidale. Sempre posteriormente, la seconda falange trova contatto anche con un'ulteriore base scheletrica, l'osso navicolare, che si trova dietro/sopra la terza falange. La terza falange rappresenta la base scheletrica principale all'interno dello zoccolo andando a costituire la vera base d'appoggio per l'arto del cavallo. E' importante ricordare che lo strato corneo dello zoccolo, detto muraglia, è in continua crescita così come le strutture lamellari sottostanti e insieme a queste prende origine a livello del cercine coronario che è una sottile strato cutaneo posto appena al di sopra dello zoccolo stesso. La muraglia viene poi suddivisa in: punta, mammelle, quarti e talloni. Alzando il piede del cavallo possiamo poi vedere come è fatta la suola, ovvero la parte che è rivolta verso il terreno. In un piede che non sia ferrato possiamo facilmente vedere che la suola ha forma concava e quindi non entra a diretto contatto con il terreno, se non a livello di quella parte che la congiunge al resto della muraglia. Questa parte, che prende il nome di linea bianca, è un importante punto di riferimento per il maniscalco: infatti essendo il punto d'unione tra due parti cornee rappresenta il confine tra la parte sensibile e quella non sensibile del piede, dà indicazioni a riguardo lo spessore dell'unghia ed è il punto all'interno del quale non si può andare per inserire i chiodi usati per fissare il ferro.
Sulla superficie soleare è facilmente identificabile una specie di "V" il cui apice è rivolto verso la punta e la base che prende origine a livello dei talloni è il fettone. Questo viene delimitato posteriormente dal punto in cui la muraglia piega ad angolo acuto formando quelle che vengono chiamate barre. Da una parte e dall'altra del fettone le barre delimitano una depressione per parte che rappresentano le tre lacune del fettone. Il fettone è costituito da un tessuto morbido ed elastico e presenta una duplice funzione di ammortizzatore e di pompa elastica del piede determinando così un adeguato ritorno del flusso venoso. La crescita dell'unghia è di circa 7-10 mm al mese ed è variabile da cavallo a cavallo.

lunedì, ottobre 15, 2007

Noi, l'ambiente e l'agricoltura: legame difficile.

Vi siete mai chiesti fino a che punto stiamo rovinando l'ambiente e quindi come riflesso proporzionale anche noi stessi?
Spero che le vostre risposte siano positive..
Quando si dice parla di problematiche ambientali tutti citano e fanno, giustamente, presente gli incendi, gli abusi edilizi, gli scarichi industriali, ecc..
Si dimentica però che i problemi più grossi e preoccupanti provengono dall'agricoltura, attività a lungo denigrata e oggi di gran voga.
Ho i titoli per parlare di ciò inquanto sono Agrotecnico ed è in un certo senso il mio mestiere.
L'agricoltura si basa sulla trasformazione di un ecosistema naturale in agroecosistema modificato al fine di dar vantaggio alle speci coltivate dall'uomo.
Sino a che l'agricoltore rispettò l'ambiente e non esagerò con i trattamenti a favore delle colture si ottennero cibi sani.
Con il crescere della popolazione e dell'agricoltura intensiva iniziò una vera lotta alle avversità naturali che cercarono sempre di più di riportare entro i limiti naturali la popolazione in esubero (colutre intensive).
Così se un anno uso 10 litri di prodotto fitosanitario l'anno dopo dovrò utilizzarne 12l \ha per superare la resistenza sempre maggiore delle Fitopatologie.
Direte, ma fanno male i prodotti fitosanitari?
Questi tipi di prodotti che comprendono: pesticidi, funghicidi, nematocidi, acarici, insetticidi, ecc causano 3 effetti negativi sull'uomo: cancerogeno, teratogeno e mutogeno; e migliaia di altri effetti negativi sull'ambiente, basti pensare che alcune sost. tossiche come il ddt vengono trasformate dall'ambiente in dde (almeno 10 volte più tossica); con coseguente morte di animali, bioaccumulo nella catena alimentare, inquinamento irreversibile delle falde acquifere.
Certo in un'agricoltura di commercio e per i motivi sopra citati capirete bene che si è costretti ad usare queste sostanze.
Da questo ragionamento ne deriva che l'agricoltiura biologica è per lo più una trovata pubblicitaria piuttosto utopistica.

Ecco alcune immagini del paesaggio preolimpico visto da cavallo!!

Ecco alcune immagini del paesaggio preolimpico visto da cavallo!!
31-10-2005

Val susa oulx.

Val susa oulx.