lunedì, novembre 24, 2008

Una gita Indimenticabile!

Partenza della gita, (a cavallo ovviamente) giovedì 30 novembre 2008 da oulx (TO).
La vetta che costituisce lo sfondo in lontananza nasconde dietro di sè l'altopiano del colle della scala raggiunto tramite sentieri indiretti ed impervi cinque ore dopo.
Metodo “del contatto” di Tellington-Jones
Questo metodo è stato creato da Linda Tellinghton-Jones con lo scopo di aumentare la collaborazione tra uomo e cavallo. Il metodo si basa sull’assuefazione e desensibilizzazione del cavallo al contatto umano, tramite la stimolazione della produzione di endorfine endogene. Vengono usati movimenti circolari della mano per rilassare il soggetto, accarezzando zone particolari del corpo, come il garrese, simulando il mutual-grooming. Il processo utilizza un condizionamento classico, poiché uno specifico stimolo viene associato ad uno stato di rilassamento o ad una risposta endogena e può essere associato anche ad altri stimoli, come ad esempio la voce. Alcuni segnali vocali, oltre alla carezze, possono essere usati per associare nuovi stimoli, a questo stato di rilassamento. L’esperienza dell’ideatrice del metodo dimostra, però, che il massaggio non è sufficiente a calmare un soggetto pauroso o particolarmente eccitato. La differenza con il metodo successivo di Miller consiste nel fatto che viene praticato su cavalli adulti e non sui puledri.

domenica, novembre 02, 2008

Il Cavallo murgese

La sua terra d'origine à la Murgia, un fazzoletto di terra brulla in territori pugliese, principalmente tra le province di Bari e Taranto. si presenta quasi sempre morello, raramente grigio ferro con estremità nere, di media statura, robusto, molto docile e con zoccoli duri e piede sicuro, caratteristiche che ne fanno un buon cavallo da Turismo Equestre e non solo, alcune linee di sangue risultano particolarmente portate al dressage ed al carosello, altre invece hanno una ottima predisposizione per gli attacchi, dove risultano particolarmente spettacolari ed appariscenti. Il portamento è fiero e tuttavia è un animale frugale e resistente, capace anche di grande affetto. La fierezza e la frugalità tipiche di una razza che ha dovuto accontentarsi del brullo pascolo della murgia ma che, per le particolari doti di spettacolarità dovute all'appariscenza del mantello morello e lucente e dalla struttura elegante, veniva utilizzato sia attaccato che a sella dai signorotti delle località pugliesi in epoca risorgimentale. I Murgesi maschi vengono lasciati sempre interi, perché hanno un carattere docile. L'allevamento del murgese avviene in purezza, cioè solo il prodotto di due riproduttori di pura razza murgese può essere considerato puledro murgese

lunedì, ottobre 13, 2008

Da oggi io non posso viaggiare!

E noi che come al solito ci riteniamo i più animalisti!
Anche le ferrovie infatti hanno, ingiustamente proibito il trasporto di cani sui propri vagoni, che non certo per questo, si sa benissimo, sono sporchi, puzzolenti e inaffidabili.
Eccoci dinuovo a fare i moralisti, a condannare da un lato chi abbandona i cani (PURTROPPO SOLO A PAROLE) e dall'altro a proibire i propieatari di essi a partire in treno in loro compagnia!
BEL SERVIZIO!!!
Direte voi : viaggiare in treno conviene.
Niente affatto paghiamo carissimo rapportato al servizio e al trattamento subito a danno dei viaggiatori, che non neppure più portare in viaggio i loro fedelissimi amici.

giovedì, settembre 18, 2008

Entroterra Ligure: No all'ecologia, sì all'inquinamento

Signori e signore non rappresenta certo un segreto da svelare ciò che mi appresto a dire, ovvero che in ,italia a parole ci si inmpegni a rispettare l'ambiente, ma che purtroppo questo impegno poche, anzi pochissime volte venga concretizzato, con provvedimenti del caso.
Stupisce ugualmentel, però, che talvolta si legiferi addirittura contro la tutela ambientale.
Ciò che ho appena detto è senz'altro il caso dell'entroterra ligure che vieta l'accesso ad i cavalli lungo un sentiero sporco ed invaso dai rovi che l'amministrazione comunale si ostina a chiamare "pista ciclabile", anche se la sua esistenza e pevietà e mantenuta da quei pochi cavalieri che al sabato o alla domenica decidono di fare una passeggiata.
Alla pista ciclabile possono infatti accedere secondo loro solo pedoni e ciclisti, che anche se volessero (uso il condizionale perchè ciò non accade realmente) non riuscirebbero di certo a superare la avversità che riserva quella pista che più appropriatamente chiamerei "sentiero" anche perchè così nacque.
Così dopo tante prediche sull'ecologia e il rispetto dell'ambiente, da qualche mese a questa parte coloro che vanno a cavallo (mezzo di locomozione che tuttalpiù potrà lasciare un pò di escrementi) si vedono vietata l'unca o una delle poche passeggiate ancora possibili.
Come dico sempre : chi predica bene razzola male!

martedì, luglio 15, 2008

“Bolsaggine” : Cercate di evitarla!!!



Il cavallo può respirare solo attraverso il naso e non, come noi, anche tramite la bocca. Il pericolo della Bolsaggine
La bolsaggine è essenzialmente legata alla perdita di elasticità di una gran parte degli alveoli polmonari che divengono pressoché incapaci di operare lo scambio di gas tra aria e sangue e cioè, in ultima analisi, "incapaci di respirare". Quando queste alterazioni, che vanno sotto il nome di enfisema polmonare, divengono irreversibili, si dice che il cavallo è bolso. La irreversibilità delle alterazioni caratterizza la definizione clinica e ne indica chiaramente la gravità.
La terapia di questa malattia. di per sé assai difficile anche durante le prime fasi di insorgenza, quando cioè l'enfisema è ancora reversibile. diventa pressoché impossibile una volta che si sia instaurata la bolsaggine ed i rimedi che possono essere proposti sono soltanto palliativi. La esatta causa che determina questa malattia non è sempre sicuramente accertabile e perciò è possibile solo indicare provvedimenti profilattici di ordine generale. E ad esempio opportuno, quando si sospetti la presenza nell'ambiente di sostanze agenti come allergeni - simili in altre parole alle sostanze colpevoli del raffreddore da fieno dell'uomo - rimuovere queste sostanze. Ancora si devono evitare al cavallo colpi di calore derivanti per esempio da ricoveri troppo caldi e soprattutto, dopo il lavoro intenso, rimettendo il cavallo in box solo dopo che si sia perfettamente asciugato dal sudore. Questi provvedimenti e altri ancora, che spesso sono dettati anche dal buon senso potranno ritardare se non evitare l'insorgen­za della bolsaggine.
L'apparato respiratorio del cavallo è costituito da un insieme di organi cavi, attraverso i quali l'aria giunge agli alveoli polmonari, ove avviene lo scambio di gas (ossigeno e anidride carbonica) tra l'aria e il sangue. Le vie aerifere si aprono all'esterno mediante le narici, orifizi naturali con pelle sottile e morbida, dotata di lunghi peli tattili. Le narici possiedono, nella specie equina, una grandissima mobilità, per mezzo della quale regolano la quantità di aria che entra nell'albero respiratorio a secondo delle esigenze funzionali: massima apertura durante il massimo sforzo.
Le narici sono frequentemente sede di lesioni traumatiche o volte assai estese. Non sono rare, infatti, ferite lacere dovute a chiodi, ganci o altri attrezzi fissi ai quali possono "agganciarsi". Pur non essendo in genere pericolose per la vita dell'animale, queste lesioni possono esitare in vistose deturpazioni estetiche e, se la cicatrice rende la narice meno mobile e ristretta, possono causare ostruzione all'ingresso dell’aria. Il viaggio dell'aria, una volta entrata dalle narici, prosegue poi attraverso le fosse nasali, all'interno delle quali l'aria viene riscaldata, umidificata e parzialmente depurata dalla polvere. Queste cavità sono divise dal setto nasale in destra e sinistra e, tramite i cornetti nasali, in tre settori denominati meati.
Il meato dorsale è in rapporto con le strutture che riguardano l'olfatto, mentre il meato ventrale conduce direttamente alla faringe. Il meato medio comunica, infine, con altre cavità delle "osso della testa", i seni paranasali. Un tempo, quando le condizioni igieniche dei cavalli erano forse peggiori di oggi, i seni paranasali erano non di rada sede di gravi processi di sinusite, malattia a decorso cronico causata dalla raccolta di pus all'interno di queste cavità. Oggi le fosse nasali ed i seni sono raramente colpiti da processi patologici; è doveroso però ricordare i polipi nasali, formazioni benigne che recano disturbo alla respirazione in quanto determinano un restringimento delle vie aerifere causando dei vortici di aria, che provocano rumore durante lo respirazione.
Dopo aver superato le fosse nasali l'aria giunge alla faringe, cavità comune all'apparato respiratorio e a quello digerente; a questo livello, infatti, il cibo viene indirizzato, durante la deglutizione, nell'esofago e l'aria prende lo via dello laringe. Quest'ultima è una formazione di particolare importanza per la meccanica respiratoria ed è inoltre la sede dell'organo della fonazione cioè dove viene prodotta la "voce" del cavallo. È sostenuta da un'impalcatura formata da cartilagini rese mobili dell’azione di piccoli muscoli. Le pareti della laringe delimitano uno spazio romboidale di estrema importanza chiamato glottide, nel quale si rinvengono le corde vocali. I movimenti di apertura e chiusura della glottide regolano il flusso dell'aria, determinano l'emissione dei suoni e prendono parte all'insorgenza del fenomeno della tosse.
Uno particolarità anatomica della specie equina è da ricordare poiché spiega il motivo per cui il cavallo respira solo attraverso il naso e non può respirare con la bocca; il margine posteriore del palato molle è situato al di sotto dello cartilagine epiglottide (la più craniale tra le cartilagini laringee) e separa completamente le vie aerifere dalla cavità buccale; solo durante la deglutizione il palato si innalza e la epiglottide, ribaltandosi, chiude l'apertura della glottide; il cibo può così immettersi nell'esofago. Questa "situazione" anatomica rende anche impossibile il fenomeno del vomito.
Faringe e laringe sono organi assai importanti anche dal punto di visto clinico; sono infatti le sedi più frequenti di alterazioni che determinano rumori respiratori durante le attività del cavallo. Grande contributo alla conoscenza di questo patologia è stato dato, in questi ultimi anni, dall'avvento degli endoscopi, soprattutto da quelli a fibre ottiche. Questi strumenti, del tutto simili a quelli impiegati in medicina umana, consentono, mediante un semplice esame indolore ed eseguibile anche in scuderia, la visione diretta delle vie respiratorie del cavallo ed uno esatta identificazione della causa del rumore respiratorio. Questa patologia, oggi assai frequente, è generalmente causata da un restringimento situato lungo le vie aerifere, soprattutto a carico della faringe o della laringe.
Una delle malattie più conosciute fin dai tempi antichi è il cosiddetto corneggio. In realtà il termine, che etimologicamente indica il rumore emesso da un corno, viene spesso usato impropriamente per intendere la malattia, mentre invece dovrebbe essere usato per significare un sintomo: il rumore respiratorio.
II corneggio più noto è quello causato dalla paralisi di una corda vocale, malattia assai frequente soprattutto in soggetti dotati di collo lungo. La paralisi della corda vocale fa sì che questa rimanga flaccida ed immobile durante le fasi della respirazione, determinando con ciò un ostacolo all'ingresso dell’aria e la formazione di vortici che causano un rumore fischiante. La malattia. conosciuta appunto anche con il nome volgare di "fischio", ha un decorso cronico; nelle prime fasi causa un debole rumore avvertibile solo quando il cavallo, durante il massimo sforzo, ha la maggior necessità di aria, mentre nelle fasi più avanzate causa un rumore udibile anche al piccolo trotto ed un calo gravissimo delle prestazioni del cavallo che, sentendosi "a corto di ossigeno", tende a rallentare se non addirittura a fermarsi.
Il perdurare poi della malattia predispone anche ad altre affezioni, quali per esempio la bolsaggine. La causa della paralisi non è stata ad oggi esattamente identificata benché siano state formulate numerose ipotesi. Poiché tuttavia è probabile una predisposizione ereditaria alla malattia, i cavalli che ne sono effetti sono scartati dalla riproduzione. L'unica terapia, per le forme croniche, è quella chirurgica con la quale si cerca, e spesso si ottiene, la fissazione della corda vocale nella posizione che questa assume, nel cavallo sano, sotto sforzo Numerose altre lesioni di queste strutture danno a lungo una sintomatologia simile a quella della paralisi delle corde vocali ed una esatta diagnosi (che può essere fatta solo con l'ausilio di un en­doscopio) è di importanza fondamentale poiché alcuni disturbi su base infiammatoria, frequenti soprattutto nei cavalli giovani, possono essere convenientemente curati, se la diagnosi è precoce, con semplici cure mediche.
Proseguendo il viaggio nell'apparato respiratorio del cavallo, incontriamo la trachea. tubo semirigido che corre lungo tutto il collo nella sua porzione ventrale ed entra nella cavità toracica dove termina biforcandosi nei due bronchi principali. Questo lungo tubo è anch'esso sostenuto da uno scheletro costituito da anelli di cartilagine, in numero variabile da soggetto a soggetto (da 48 a 60); gli anelli sono separati tra loro da altrettanti anelli di tessuto molle: questa costituzione conferisce alla trachea una notevole solidità ma, contemporaneamente, la capacità di ampi movimenti a seconda delle posizioni del collo. Rare sono le malattie della trachea e per lo più sono associate a malattie "comuni" dell'apparato respiratorio. Così si hanno di frequente casi di tracheite associati a forme influenzali. a laringiti, a faringiti ecc. La trachea, come già abbiamo detto, termina dividendosi in due grossi bron­chi, destro e sinistro: questi, penetrati nei rispettivi polmoni, danno origine a condotti sempre più piccoli e più numerosi che infine conducono agli alveoli polmonari, dove avvengono gli scambi gassosi. La superficie respiratoria dell'insieme di tutti gli alveoli supera di gran lunga quella corporea; si pensi che nell'uomo è di circa 7 centimetri quadrati per grammo di peso corporeo e nel cavallo raggiunge addirittura gli 11 centimetri quadrati per grammo.
Tra gli agenti eziologici più frequen­ti ed importanti sono da considerare gli agenti infettivi: cioè virus e batteri. I primi sono responsabili di malattie influenzali. Mentre in passato le influenze dei cavalli venivano catalogate in forme ben precise, oggi si osserva, come nell'uomo, una grande variabilità dei sintomi influenzali che di anno in anno, da località a località assumono intensità e caratteristiche diverse. Pur considerando pressoché irrealizzabile una prevenzione assolutamente sicura ed efficace nei confronti di queste forme è indubbio che un corretto programma vaccinale è assai utile almeno nei confronti di quelle più gravi e pericolose. Gioverà inoltre ricordare che queste forme infettive colpiscono più spesso ed in maniera più "seria" soggetti defedati, cioè cavalli le cui difese naturali siano indebolite per esempio da infestazioni parassitarie, da alimentazione povera o poco bilanciata, da trasporti lunghi e faticosi ecc. Queste forme influenzali sono tipiche di cavalli giovani, ma i loro postumi, se trascurate, possono portare a danni polmonari irreversibili che limitano le possibilità atletiche del cavallo.
I fattori climatici sono assai importanti, non solo intesi come temperatura ambientale, umidità ecc.. ma anche come microclima del box.
In altre parole, se è ben noto quanto possono essere dannosi i cosiddetti "colpi d'aria", non deve però essere trascurato il fatto che le defezioni dei cavalli producono, se lasciati a lungo nel box e soprattutto in assenza di adeguato ricambio di aria, vapori contenenti ammoniaca e altre sostanze dannosissime se inalate. Non verrà mai sottolineata abbastanza perciò l'importanza di dare sempre al cavallo la opportunità di respirare "aria buona".

giovedì, maggio 15, 2008

Puledro? Che cosa mangi??

L'alimentazione nel puledro, assume un ruolo molto importante nel periodo dello sviluppo e deve essere basata su sostanze nutrienti, sane che occupino poco volume, generalmente integrate con vitamine e sali minerali.
L’alimentazione di un cavallo viene stabilita in base al peso, all'età, alla razza, al sesso ed la lavoro svolto. Quindi distinguiamo principalmente tre tipi di razione:
di mantenimento (cavallo a riposo);
di lavoro semi leggero (mezz'ora al giorno o saltuariamente)
di lavoro pesante (una o più ore al giorno)

Gli alimenti che concorrono alla nutrizione del cavallo sono:
Fieno: il migliore è quello maggengo o di primo taglio da prato polifita. Deve avere un colore giallo-verdognolo ed essere privo di muffe e polveri.
Avena: fra le granaglie è la più appetitosa con maggior potere energetico, pur risultante alquanto eccitante. Anch'essa deve essere asciutta e priva di muffe, polvere e semi estranei.
Orzo: è più nutriente dell'avena ma meno eccitante. È preferibile somministrarlo schiacciato.
Crusca: ha scarso potere nutritivo, ma in piccole quantità nei pastoni risulta rinfrescante.
Erba: per erba si intende quella fresca o al massimo quella appena appassita. Contiene un'elevata percentuale di acqua e quindi per raggiungere il corrispondente del fieno ne va somministrata una quantità maggiore, anche se con molta attenzione dato che può provocare fenomeni di fermentazione.
Per alimentare un cavallo bisogna seguire alcune regole:
Abbeverare sempre prima dei pasti;
Somministrare sempre nell'ordine: fieno-concentrati;
Non effettuare repentini cambiamenti di dieta;
Non somministrare farine o crusche senza averle preventivamente bagnate;
Affettare sempre carote, barbabietole, mele onde evitare ostruzioni
Il cavallo non consumi la razione di fieno per terra se scuderizzato in quanto si può abituare al sapore delle profende con conseguenze all'apparato digerente, ma comunque in basso in modo da rispettare la posizione naturale del pascolo e permettergli di non ingerire e respirare la polvere;
I semi di lino vanno dati sempre ben cotti a causa della loro tossicità;
Nella stalla si può spargere un po’ di sale oppure attaccare sul muro un blocco di sale.

mercoledì, aprile 09, 2008

Il Cavallo Berbero...in poche righe...

Origini e attitudini
La zona di origine è il Nord Africa, in particolare a vasta area occupata oggi da Algeria, Marocco, Tunisia e Libia, un tempo chiamata Barberia. In Europa è giunto attraverso la Spagna (VII secolo) e, come per l'Arabo, la sua principale funzione fu quella di rafforzare e migliorare le razze indigene.Sangue berbero ha contribuito anche alla nascita del Purosangue Inglese. Razza in forte contrazione.Resistente alle variazioni climatiche, alla fatica e alle malattie, è un animale tardivo, raggiungendo il completo sviluppo al sesto anno di vita. Cavallo preferito dai Tuareg.Vigoroso e coraggioso, docile, ha doti non comuni di velocità e di fondo.Esistono diversi ceppi originari: l'algerino, il marocchino (più piccolo) e il libico (con molto sangue arabo, alto fino a 156 cm).Cavallo da sella, attualmente impiegato per sport e tiro leggero. Molto frugale.
Caratteri morfologici
Tipo: mesomorfo.Mantelli più diffusi: baio, baio scuro, sauro, morello, grigio.Altezza al garrese: 140 - 150 cm.Peso: 380 - 450 kg.Garrese rilevato; coda attaccata bassa.Stinco lungo, zoccolo piccolo provvisto di unghia resistente.Testa lunga ma raffinata.Carattere docile e coraggioso.

martedì, marzo 18, 2008

Una Riflessione dovuta...

Personalmente credo che le polemiche rappresentino una perdita di tempo e che rappresentino un grosso ostacolo per chi nei cavalli e con i cavalli vive e lavora.
Tuttavia penso che sia dovere di ciascun cittadino che si rispetti, mettere in evidenza e in qualche modo denunciare i problemi che affliggono e distorcono il mondo equestre di oggi.
Tutto ciò può infatti essere costruttivo se i termini e i metodi di denuncia hanno realmente lo sopo e la volontà di migliorare; e non semplicemente di fornire un pretesto per togliere l'attenzione dei lettori, o dei partecipanti dal tema (che dovrebbe essere principale), cioè della salute e del benessere di cavalli e cavalieri.
Mi riferisco quindi a tutta la "baguar" che si è andata creando Tra le varie associazioni equestri , che sono peraltro numerosissime, e che nulla o poco interessa coloro che considerano andare a cavallo una passione, non un vanto o una guerra nei confronti di terzi.
Purtroppo sfogliando alcune delle più note riviste il tema cenrale è costituito dai rapporti politici tra le varie associazioni.
Ritengo utile per il futuro orientarsi quindi sul cavallo e su quello che più di uno sport rappresenta una passione e uno stile di vita a contatto con la natura, CHE SOTTOLINEIAMO NON è AL NOSTRO SERVIZIO!!

giovedì, febbraio 28, 2008

Purosangue...che passione!!!

Origini e attitudini
Razza originaria della Gran Bretagna. La sua denominazione inglese "Thoroughbred" significa "allevato in purezza".. La razza è nata grazie alla passione degli inglesi per le corse dei cavalli, passione già radicata diversi secoli prima che iniziasse la selezione di un cavallo da corsa specificatamente studiato per le gare di galoppo. Le origini della razza risalgono al 1700, dall'incrocio di giumente indigene da corsa con tre stalloni di origine araba: Darley Arabian, un baio oscuro dalle chiare origini arabe, Byerley Turk, un baio di ceppo arabo ma di origini turche e il baio oscuro Godolphin Arabian, noto anche come Godolphin Barb per le sue origini berbere.E' il cavallo utilizzato in tutto il mondo per le corse al galoppo, avendo notevoli doti di velocità. Dal 1793 funziona il Libro Genealogico della razza in cui vengono iscritti solamente i soggetti nati da genitori iscritti.La razza oggi non presenta caratteri morfologici particolarmente omogenei. Se ne distinguono tre tipi differenti: lo "stayer", più piccolo e raccolto, dotato di grande fondo; lo "sprinter", più alto e allungato, molto veloce; l'"intermediate", con groppa obliqua , spalla inclinata e dorso piuttosto breve, adatto alle corse a ostacoli e utilizzato come saltatore. Il Purosangue è il cavallo più conosciuto, probabilmente il più allevato al mondo, e il più utilizzato per migliorare le razze da sella.
Caratteri morfologici
Tipo: dolicomorfo.Quasi tutti i colori interi: baio, sauro, più raramente morello e grigio, eccezionalmente Roano.Spesso presenta segni distintivi sulla fronte (liste o fiocchi) o sugli arti (balzane) che sono molto apprezzati.Caratteristica tipica della razza è la pelle sottilissima, morbida, che lascia trasparire le vene superficiali, con pelo finissimo e setoso. La coda e la criniera sono lisce e fini.Altezza al garrese: 147-178 cm ma la media é intorno ai 163 cm.Peso: dai 320 ai 450 kg.Nevrile ed energico, mordace e a volte ribelle.La testa elegante si fonde in un lungo collo graziosamente arcuato.E' dotato di grande velocità e di fondo notevolissimo; non è facile da montare, per cui richiede cavalieri esperti e sensibili.

lunedì, febbraio 25, 2008

Doma dolce? Si, vi prego!

Approccio uomo-cavallo secondo Pat Parelli
Secondo Parelli (2002) tra i cavalli e l’uomo è possibile instaurare con naturalezza un ottimo rapporto attraverso la comunicazione, la comprensione e la psicologia. Per poter attuare questo, ha messo a punto la tecnica “Natural Horse-Man-Ship”, che si basa su questi otto principi:
-il rapporto uomo-cavallo naturale;
-non essere prevenuti;
-la comunicazione reciproca;
-cavalli ed esseri umani hanno le stesse responsabilità;
-la giustizia è l’atteggiamento migliore;
-il linguaggio del corpo è universale;
-i cavalli insegnano ai cavalieri ed i cavalieri insegnano ai cavalli;
-concetti, scopo e tempo sono gli strumenti dell’insegnamento.
Un horseman naturale deve possedere dieci qualità: cuore e desiderio, rispetto, impulso, flessione, atteggiamento, sensazione, tempismo, equilibrio, saggezza ed esperienza.
Lo schema del “Natural Horse-Man-Ship” è composto da sei chiavi: atteggiamento, conoscenza, equipaggiamento, tecniche, tempo, immaginazione.
La tecnica prevede l’esecuzione di “sette giochi”, che formano la base del linguaggio con il cavallo. Si basano sulla logica delle prede e sono gli stessi giochi che i cavalli attuano tra loro per stabilire la scala gerarchica del branco, sono: il gioco dell’amicizia, del porcospino, di guida, dello yo-yo, del circolo, del movimento laterale, della strettoia.
Ad esempio nel gioco dello “yo-yo”, il cavallo impara ad associare l’avvicinamento all’addestratore al rilascio della pressione. Nel gioco della “pressione”, il cavallo impara a tollerare la presenza dell’uomo, che si avvicina sempre di più, mentre l’addestratore impara a riconoscere le reazioni del cavallo. Questa tecnica si basa molto sui rinforzi negativi, poiché il cavallo impara un certo comportamento per evitare uno stimolo avverso. Lo scopo dei “sette giochi” è creare una relazione tra l’uomo ed il cavallo basata sull’amicizia, sulla fiducia e la dominanza. Il primo stadio consente di sviluppare una consistente relazione uomo-cavallo basata sull’uso delle posizioni del corpo per premiare o “punire” il cavallo in seguito a risposte corrette o meno. Questo metodo utilizza specifici modelli comportamentali della specie equina, con rinforzi negativi per incoraggiare il corretto comportamento.

mercoledì, gennaio 23, 2008

Mustang Origini e attitudini
Cavallo originario degli Stati Uniti (California). Deriva dai cavalli spagnoli portati nel Nuovo Continente. In piena libertà formarono, dalla metà del XVI secolo, branchi di cavalli selvaggi che si andarono riproducendo seguendo la selezione naturale che premia i più forti (tipico esempio di cavallo rinselvatichito). Per tre secoli furono la razza più numerosa degli Stati Uniti. Sottoposti a una caccia spietata nel corso della prima metà del Novecento, la consistenza è passata da oltre due milioni a poche migliaia.Oggi esiste un'associazione che si occupa della sopravvivenza di questa razza e ne incentiva l'allevamento. Per la sua salvezza è stato costituito un parco naturale nel Nevada. Robusto e infaticabile, viene impiegato esclusivamente nei rodei.
Caratteri morfologici
Tipo: mesomorfo.Mantello: tutte le varietà.Altezza al garrese: 135 - 150 cm.Peso: 400 - 500 kg.Forme poco aggraziate, con testa grossolana e spesso montanina. zoccolo durissimo.Carattere coraggioso, indipendente, difficile da governare.

Come si "doma" un cavallo?!?

Di seguito si tratteranno solo i sistemi di doma naturale.
La necessità di creare un dialogo con il cavallo, ha dato origine, nel corso del nostro secolo a varie tecniche che cercano di sfruttare la natura di questo animale per instaurare un rapporto naturale con l’uomo. Di seguito ne vengono riportate alcune.
Tipi di doma alternativa o naturale
1) Tecnica dell’“Approccio e ritirata” di Jeffery
Questa tecnica viene usata dai Nativi d’America per addomesticare i cavalli selvaggi. Il metodo si svolge in questo modo:
-isolare il soggetto da qualsiasi distrazione in modo che la sua attenzione sia focalizzata solo sull’addestratore;
-muoversi lentamente, soprattutto nel momento in cui ci si avvicina al cavallo, abituandolo gradatamente al contatto;
-assicurarsi che il cavallo dipenda dall’addestratore per rimuovere gli stimoli avversi;
-mettere a disposizione del cavallo una zona di fuga, lontana da stimoli sconosciuti o spiacevoli.
Il cavallo viene posto all’interno di un recinto rettangolare con una corda al collo, se si allontana dall’uomo, la corda si stringe, se si avvicina la corda si allenta. Il cavallo impara, attraverso il rinforzo negativo, che avvicinandosi all’addestratore rimuove lo stimolo avverso, cioè la corda che si stringe. Una volta che il cavallo ha associato il suo avvicinamento all’uomo alla scomparsa dello stimolo avverso, l’addestratore procede gradatamente con questa tecnica, fino a toccarlo, accarezzarlo su tutto il corpo, insellarlo ed infine a cavalcarlo.

martedì, gennaio 08, 2008

Buon Anno a Tutti.

Un'altro anno, nuovo di zecca!
Il 2007 è ormai parte della storia e con esso tutti gli avvenimenti, piacevoli o meno, che ha "contenuto".
Ci auguriamo quindi tutti insieme che gli eventi spiacevoli rimangano nella storia, senza ripresentarsi, dando spazio alla felicità.
Per questo festeggiamo!!!

Ecco alcune immagini del paesaggio preolimpico visto da cavallo!!

Ecco alcune immagini del paesaggio preolimpico visto da cavallo!!
31-10-2005

Val susa oulx.

Val susa oulx.