giovedì, febbraio 28, 2008

Purosangue...che passione!!!

Origini e attitudini
Razza originaria della Gran Bretagna. La sua denominazione inglese "Thoroughbred" significa "allevato in purezza".. La razza è nata grazie alla passione degli inglesi per le corse dei cavalli, passione già radicata diversi secoli prima che iniziasse la selezione di un cavallo da corsa specificatamente studiato per le gare di galoppo. Le origini della razza risalgono al 1700, dall'incrocio di giumente indigene da corsa con tre stalloni di origine araba: Darley Arabian, un baio oscuro dalle chiare origini arabe, Byerley Turk, un baio di ceppo arabo ma di origini turche e il baio oscuro Godolphin Arabian, noto anche come Godolphin Barb per le sue origini berbere.E' il cavallo utilizzato in tutto il mondo per le corse al galoppo, avendo notevoli doti di velocità. Dal 1793 funziona il Libro Genealogico della razza in cui vengono iscritti solamente i soggetti nati da genitori iscritti.La razza oggi non presenta caratteri morfologici particolarmente omogenei. Se ne distinguono tre tipi differenti: lo "stayer", più piccolo e raccolto, dotato di grande fondo; lo "sprinter", più alto e allungato, molto veloce; l'"intermediate", con groppa obliqua , spalla inclinata e dorso piuttosto breve, adatto alle corse a ostacoli e utilizzato come saltatore. Il Purosangue è il cavallo più conosciuto, probabilmente il più allevato al mondo, e il più utilizzato per migliorare le razze da sella.
Caratteri morfologici
Tipo: dolicomorfo.Quasi tutti i colori interi: baio, sauro, più raramente morello e grigio, eccezionalmente Roano.Spesso presenta segni distintivi sulla fronte (liste o fiocchi) o sugli arti (balzane) che sono molto apprezzati.Caratteristica tipica della razza è la pelle sottilissima, morbida, che lascia trasparire le vene superficiali, con pelo finissimo e setoso. La coda e la criniera sono lisce e fini.Altezza al garrese: 147-178 cm ma la media é intorno ai 163 cm.Peso: dai 320 ai 450 kg.Nevrile ed energico, mordace e a volte ribelle.La testa elegante si fonde in un lungo collo graziosamente arcuato.E' dotato di grande velocità e di fondo notevolissimo; non è facile da montare, per cui richiede cavalieri esperti e sensibili.

lunedì, febbraio 25, 2008

Doma dolce? Si, vi prego!

Approccio uomo-cavallo secondo Pat Parelli
Secondo Parelli (2002) tra i cavalli e l’uomo è possibile instaurare con naturalezza un ottimo rapporto attraverso la comunicazione, la comprensione e la psicologia. Per poter attuare questo, ha messo a punto la tecnica “Natural Horse-Man-Ship”, che si basa su questi otto principi:
-il rapporto uomo-cavallo naturale;
-non essere prevenuti;
-la comunicazione reciproca;
-cavalli ed esseri umani hanno le stesse responsabilità;
-la giustizia è l’atteggiamento migliore;
-il linguaggio del corpo è universale;
-i cavalli insegnano ai cavalieri ed i cavalieri insegnano ai cavalli;
-concetti, scopo e tempo sono gli strumenti dell’insegnamento.
Un horseman naturale deve possedere dieci qualità: cuore e desiderio, rispetto, impulso, flessione, atteggiamento, sensazione, tempismo, equilibrio, saggezza ed esperienza.
Lo schema del “Natural Horse-Man-Ship” è composto da sei chiavi: atteggiamento, conoscenza, equipaggiamento, tecniche, tempo, immaginazione.
La tecnica prevede l’esecuzione di “sette giochi”, che formano la base del linguaggio con il cavallo. Si basano sulla logica delle prede e sono gli stessi giochi che i cavalli attuano tra loro per stabilire la scala gerarchica del branco, sono: il gioco dell’amicizia, del porcospino, di guida, dello yo-yo, del circolo, del movimento laterale, della strettoia.
Ad esempio nel gioco dello “yo-yo”, il cavallo impara ad associare l’avvicinamento all’addestratore al rilascio della pressione. Nel gioco della “pressione”, il cavallo impara a tollerare la presenza dell’uomo, che si avvicina sempre di più, mentre l’addestratore impara a riconoscere le reazioni del cavallo. Questa tecnica si basa molto sui rinforzi negativi, poiché il cavallo impara un certo comportamento per evitare uno stimolo avverso. Lo scopo dei “sette giochi” è creare una relazione tra l’uomo ed il cavallo basata sull’amicizia, sulla fiducia e la dominanza. Il primo stadio consente di sviluppare una consistente relazione uomo-cavallo basata sull’uso delle posizioni del corpo per premiare o “punire” il cavallo in seguito a risposte corrette o meno. Questo metodo utilizza specifici modelli comportamentali della specie equina, con rinforzi negativi per incoraggiare il corretto comportamento.

Ecco alcune immagini del paesaggio preolimpico visto da cavallo!!

Ecco alcune immagini del paesaggio preolimpico visto da cavallo!!
31-10-2005

Val susa oulx.

Val susa oulx.