venerdì, dicembre 28, 2007

Bello?! Ma che intendi?

Premetto che personalmente trovo che tutti i cavalli siano "belli", ma tecnicamente, dobbiamo riconoscere alcuni parametri di tipo zootecnico inerenti l'allevamento e quindi il miglioramento delle razze.

Un cavallo lo si definisce "bello" quando ogni parte del corpo è in armonia con l'insieme. Da ciò si deduce che un cavallo bello è anche proporzionato e quindi funzionale. Vediamo per esempio come un difetto estetico vada quasi sempre ad incidere sulla struttura e nella dinamica di un cavallo.
Testa grossa - già normalmente il peso del cavallo grava in maggior misura sul treno anteriore, quindi un aumento di peso non fa altro che provocare un ulteriore squilibrio in avanti con logorio degli anteriori.
Narici piccole - il cavallo respira solo attraverso il naso, quindi maggior apertura significa respirazione migliore.
Collo corto - ad esclusione del trotto in tutte le altre andature il cavallo fa un grande uso del suo bilanciere naturale che è il collo. In particolare nel galoppo e nel salto esso usa questo bilanciere per riequilibrare i rapidi spostamenti di peso. Quindi una buona incollatura è molto indicata nei cavalli da sella.
Reni lunghe - è questo un difetto che diminuisce la capacità di sopportare carichi e non permette al cavallo di portare bene sotto di se i posteriori limitandone la capacità propulsiva.
Petto stretto - anch'esso limita la capacità polmonare e normalmente data la vicinanza degli arti, provoca attinture, cioè contusioni provocati dal ferro dell’arto vicino.

martedì, dicembre 18, 2007

Caitpr, un trattore naturale!!!

Il CAITPR, o semplicemente TPR, cavallo agricolo italiano da tiro pesante rapido, è l'unica razza italiana da tiro pesante esistente in Italia. Nato da una selezione effettuata durante il Ventennio con lo scopo di ottenere un cavallo in grado di spostare agevolmente i pezzi d'artiglieria dell'esercito, successivamente è stato usato in agricoltura fino agli anni '50-'60. Caduto in declino con la forte meccanizzazione che è seguita nelle aziende agricole, ha avuto una certa ripresa come animale da carne e, ultimamente, per gli attacchi sportivi.

martedì, dicembre 04, 2007

Grazie Coni!!!

Ho appreso da fonti certe con una circolare inviataa tutti coloro che operano nel settore che finalmente il Coni ha fatto un pò di "pulizia", tra tutte le associazioni che vantavano questo riconoscimento.
Ora c'è un po più di chiarezza e chi ha lavorato seriamente, e non ha comprato questi brevetti, che dapprima sembravano validi, risulta certamente premiato.
Questa chiarificazione pubblica e legale è di fondamentale importanza inquanto il coni non riterrà più valide tante "licenze di uccidere", che venivano vendute al miglior offerente senza che i cavalli li avesse mai visti, (tantomeno studiati).
Per la prima volta nella storia, in Italia, chi ha fatto le cose correttamente come ad esempio l'Engea, risulta uno dei pochi ancora in gardo di occuparsi di cavalli.
Quindi occhio ad i fantomatici riconoscimenti vantati da tante associazioni "a buon mercato"!!!
NON TUTTO CIO CHE DICONO E' VERO!!!

domenica, dicembre 02, 2007

Dicembre e poi... anno nuovo vita nuova!!!! Sarà vero??

Eccoci un'altra volta nel mese di dicembre...
un'anno è ormai sul finire, è tempo di resoconti!
Io ne pubblicherò uno a breve, chi fosse interessato a pubblicare il suo su questo sito, potrà farlo inviandomi un e-mail.

sabato, novembre 24, 2007

IL Bardigiano

Le origini di provenienza di questo conosciutissimo cavallon si collocano tra l'Emilia-Romagna e la Liguria, il nome bardigiano deriva dal nome del paese Bardi, che si trova nella provincia di Parma. Nel novecento veniva utilizzato per il lavoro nelle campagne, esso infatti era un cavallo per uso agricolo. Nacque come cavallo da tiro ma con il progresso agrario la sua funzione cambiò e questo causò la sua quasi estinzione; per questo l'associazione del cavallo Bardigiano ha voluto inserire dell'arabo in questa razza per migliorarne le caratteristiche e le capacità in ambito sportivo e agonistico. Questa nuova razza viene chiamata bardarabo.

venerdì, novembre 23, 2007

Maremmano.

Sommariamente il cavallo Maremmano può essere descritto in questo modo:
Altezza media 160 cm, molto rustico e robusto, di carattere non facile ma adatto a tutti gli usi in equitazione è diffuso nella maremma Tosco-Laziale. Il Maremmano si divide in due tipi: il Maremmano Laziale e il Maremmano Toscano.
Il primo è più tondo e possente, il secondo è più ossuto e magro. Solitamente sono presenti i mantelli baio, baio oscuro e morello.

domenica, novembre 11, 2007

Il Lipizzano

Il cavallo lipizzano deve il suo nome alla cittadina (ora in territorio sloveno) di Lipizza. Ormai oltre alla suddetta località è allevato solo in Austria e in un allevamento statale alle porte di Roma. Cavallo molto elegante di temperamento docile ma energico, molto usato nell'Alta Scuola. Baio o morello alla nascita, diviene dall'età di sei anni prima grigio e poi bianco candido. Rarissimi i casi di cavalli che conservano il colore baio anche in età adulta. È forse il cavallo dal portamento più nobile e fiero, ha sicuramente andature spettacolari enfatizzate dal collo arcuato (quasi fosse un gigantesco cigno) e dalla coda portata alta. È il cavallo barocco per eccellenza, utilizzato dalla celebre scuola spagnola di Vienna.

giovedì, novembre 08, 2007

I solititi ignoti

Salve amici ed amiche, oggi vi racconto una storia sempre uguale, e sempre diversa al tempo stesso : quella delle "abilitazioni facili".
Nel 2000 un giovane signore dal bell aspetto e dalla parlantina ancora più bella rilevò un maneggio condotto precedentemente da persone molto più esperte di lui.
Per alcuni anni lo scaltro signore si avvalse di manodopera esperta nel settore; ma ad un tratto iniziò a sopravvalutare le sue doti e conscenze equestri e quindi a prendere la decisione di licenziare gli istruttori che precedentemente avevano gestito con amore ed infinta pazienza quel maneggino di montagna così grande e così piccolo al tempo stesso da far sentire il cliente in famiglia.
L'atmosfera cambiò, egli preso dall'entusiasmo riuscì in qualche modo (comperandola) ad ottenere il brevetto di tecnico equestre ed inizò ad impartire lezioni senza neppure aver la benchè minma idea di che cosa fosse un cavallo.
In quegli anni diresse alcuni costosissimi e sciagurati corsi, o meglio vendite di brevetti vari.
Il gioco però, data la poca esperienza dei giocatori, finì con l'andar male dato che con i cavalli è difficile giocare non sapendo quasi niente.
Così prima che la faccenda divenisse irreversibile de estremamente dannosa, costui decise di vendere il maneggio.
La vendita ebbe luogo e colui che comprò ricevette in dotazione anche la patente di accompagnatore equestre.
Riflettete amici,è come se un tizio comprasse una macchina e il venditore includesse nella vendita anche la patente.
Comunque adesso in quel maneggio per avere una lezione, da un individuo che non sa neppure dove ha la testa e la coda un cavallo, si pagano ben 25 € l'ora.
E' CLAMOROSOOOOOO!!!!!!!!!

martedì, ottobre 23, 2007

Zoccolo: Questione di pide!



Si considera come "piede equino" l'insieme della seconda e terza falange con tutti i tessuti che le circondano compresa la scatola cornea che riveste il tutto ovvero lo zoccolo o meglio muraglia. La prima falange o pastorale si articola in alto con l'osso dello stinco andando a formare con questo e con altre due piccole ossa poste posteriormente (ovvero palmarmente) chiamate sesamoidi il "nodello". Sempre sulla prima falange, ma più in basso, si inseriscono alcuni importanti legamenti che prendono origine a livello dei sesamoidi. Verso il basso la prima falange si articola con la seconda falange, un osso relativamente piccolo, ma estremamente compatto e resistente che ha forma rettangolare. L'importanza della seconda falange risiede anche nel fatto che è al suo livello, in posizione palmare, che si inserisce un importante tendine flessore: il tendine flessore superficiale. Alla seconda falange fa seguito la terza falange; questa ha una particolare forma piramidale tant'è che viene anche chiamata osso triangolare o piramidale. Sempre posteriormente, la seconda falange trova contatto anche con un'ulteriore base scheletrica, l'osso navicolare, che si trova dietro/sopra la terza falange. La terza falange rappresenta la base scheletrica principale all'interno dello zoccolo andando a costituire la vera base d'appoggio per l'arto del cavallo. E' importante ricordare che lo strato corneo dello zoccolo, detto muraglia, è in continua crescita così come le strutture lamellari sottostanti e insieme a queste prende origine a livello del cercine coronario che è una sottile strato cutaneo posto appena al di sopra dello zoccolo stesso. La muraglia viene poi suddivisa in: punta, mammelle, quarti e talloni. Alzando il piede del cavallo possiamo poi vedere come è fatta la suola, ovvero la parte che è rivolta verso il terreno. In un piede che non sia ferrato possiamo facilmente vedere che la suola ha forma concava e quindi non entra a diretto contatto con il terreno, se non a livello di quella parte che la congiunge al resto della muraglia. Questa parte, che prende il nome di linea bianca, è un importante punto di riferimento per il maniscalco: infatti essendo il punto d'unione tra due parti cornee rappresenta il confine tra la parte sensibile e quella non sensibile del piede, dà indicazioni a riguardo lo spessore dell'unghia ed è il punto all'interno del quale non si può andare per inserire i chiodi usati per fissare il ferro.
Sulla superficie soleare è facilmente identificabile una specie di "V" il cui apice è rivolto verso la punta e la base che prende origine a livello dei talloni è il fettone. Questo viene delimitato posteriormente dal punto in cui la muraglia piega ad angolo acuto formando quelle che vengono chiamate barre. Da una parte e dall'altra del fettone le barre delimitano una depressione per parte che rappresentano le tre lacune del fettone. Il fettone è costituito da un tessuto morbido ed elastico e presenta una duplice funzione di ammortizzatore e di pompa elastica del piede determinando così un adeguato ritorno del flusso venoso. La crescita dell'unghia è di circa 7-10 mm al mese ed è variabile da cavallo a cavallo.

lunedì, ottobre 15, 2007

Noi, l'ambiente e l'agricoltura: legame difficile.

Vi siete mai chiesti fino a che punto stiamo rovinando l'ambiente e quindi come riflesso proporzionale anche noi stessi?
Spero che le vostre risposte siano positive..
Quando si dice parla di problematiche ambientali tutti citano e fanno, giustamente, presente gli incendi, gli abusi edilizi, gli scarichi industriali, ecc..
Si dimentica però che i problemi più grossi e preoccupanti provengono dall'agricoltura, attività a lungo denigrata e oggi di gran voga.
Ho i titoli per parlare di ciò inquanto sono Agrotecnico ed è in un certo senso il mio mestiere.
L'agricoltura si basa sulla trasformazione di un ecosistema naturale in agroecosistema modificato al fine di dar vantaggio alle speci coltivate dall'uomo.
Sino a che l'agricoltore rispettò l'ambiente e non esagerò con i trattamenti a favore delle colture si ottennero cibi sani.
Con il crescere della popolazione e dell'agricoltura intensiva iniziò una vera lotta alle avversità naturali che cercarono sempre di più di riportare entro i limiti naturali la popolazione in esubero (colutre intensive).
Così se un anno uso 10 litri di prodotto fitosanitario l'anno dopo dovrò utilizzarne 12l \ha per superare la resistenza sempre maggiore delle Fitopatologie.
Direte, ma fanno male i prodotti fitosanitari?
Questi tipi di prodotti che comprendono: pesticidi, funghicidi, nematocidi, acarici, insetticidi, ecc causano 3 effetti negativi sull'uomo: cancerogeno, teratogeno e mutogeno; e migliaia di altri effetti negativi sull'ambiente, basti pensare che alcune sost. tossiche come il ddt vengono trasformate dall'ambiente in dde (almeno 10 volte più tossica); con coseguente morte di animali, bioaccumulo nella catena alimentare, inquinamento irreversibile delle falde acquifere.
Certo in un'agricoltura di commercio e per i motivi sopra citati capirete bene che si è costretti ad usare queste sostanze.
Da questo ragionamento ne deriva che l'agricoltiura biologica è per lo più una trovata pubblicitaria piuttosto utopistica.

domenica, settembre 30, 2007

To All Equestian people of the World

Hello, I have selected to write this small composition about horses, to allow the reading at all people who to now more of horse riding.
In particular I want tell to foreign people the Italian situation, that has some important problem such as teacher’s incompetence, or the bad condition in which animals are kept.
In fact a lot of horse center keep the animals in broken and dirty boxes , moreover someone beat horses with forks or other harmful objet, causin a lot of horse health problem.
Unfortunately more and more people are convincing that horse must be kept like a motorbike, and so instead to love and protect their animals they sell they to buy onotherone.
This shouldn’t happen because horse riding teaches that the horse isn’t a thing, but it must be considered like a man, and the link between rider and horse is the most important thing.
We Must Save and preserve horses to its worst enemies: THE MAN!

mercoledì, settembre 26, 2007

Robusto e Veloce? Si grazie.....

Questa settimana analizzeremo varie razze di cavalli usati sia per praticare sport, sia in agricoltura.
Ecco qui un valido esempio di cavallo rustico e resistente e al tempo stesso sportivamente validissimo; l'Anglo Arabo Sardo (AAS) .
Gli allevatori Sardi sono stati gli unici in Italia a saper creare un cavallo in grado di contrastare gli stranieri nelle gare di equitazione. Grazie al loro impegno ed alla loro passione hanno ottenuto un cavallo docile ma nevrile, di bel modello adatto a tutte le discipline sportive.
Con arabo si indica una razza nobile e molto selezionata, allevato fin da tempi antichissimi e caratterizzato da numerose doti che ne fanno il compagno ideale per il trekking e per altri sport. Anticamente era molto utilizzato per la cavalleria per la sua resistenza.

mercoledì, settembre 19, 2007

Convegno Nazionale Turismo Equestre

Invito Engea a tutti i soci per il convegno nazionale del turismo equestre che si terrà il 16 ottobre nella nuova sede di Silvano Pietra.
Per ulteriori informazioni http://www.sitogea.net/

martedì, settembre 04, 2007

Quanti denti ha un cavallo?

Il cavallo maschio adulto ha 40 denti mentre la femmina 36, perché non ha gli scaglioni; sono distribuiti così: 12 molari, 12 premolari, 4 scaglioni, 12 incisivi che a loro volta si distinguono in: 4 picozzi, 4 mediani e 4 cantoni (o laterali). Gli spazi tra gli incisivi e i premolari sono detti barre. Dopo la nascita si ha l'eruzione dei denti da latte che verranno via via sostituiti dai permanenti, ed al quinto anno di età si dice che il cavallo ha la "bocca fatta". Con la masticazione si ha un continuo consumo della tavola dentaria, che però viene compensato da una costante crescita del dente. Quindi è possibile stabilire con discreta esattezza l'età del cavallo in base alla forma della tavola dentaria degli incisivi inferiori.

mercoledì, agosto 29, 2007

E disponibile la tesina di maturità sull'allevamento equino.



file://tesina/

lunedì, agosto 27, 2007

Che cos'è il calore?

Che cos'è il Calore? La gestazione inizia e si compie in 11 mesi. Durante questo periodo è di fondamentale importanza somministrare un alimentazione adeguata.
Per i primi mesi, nutrire la cavalla gravida comporta pochi accorgimenti, in quanto la razione non si discosta da quella di mantenimento.
Recenti studi sull’alimentazione attribuiscono un’importanza notevole all’ultimo trimestre di gestazione. Ciò avviene parallelamente al rapido sviluppo del puledro, che determina una maggiore richiesta dei diversi alimenti.
In linea generale si fornisce una razione a base di cereali, circa 1,5-2 Kg al giorno, e fieno polifita a volontà per i primi 7 mesi di gravidanza; si aumenta poi la razione cereali fino ai 3 Kg circa dall’ottavo mese in poi, tenendo conto anche delle condizioni di mantenimento dei soggetti. È chiaro che se la cavalla è allevata all’aperto notte e giorno e la gravidanza si conclude nei primi mesi dell’anno le quantità di cereali o di mangime composto potranno essere aumentate in base a questi parametri. Se, al contrario, la fattrice è stabulata per diverse ore, ricoverata durante le ore notturne e conclude la gravidanza in concomitanza della primavera - quindi con temperature meno rigide e possibilità di pascolo - si impiegheranno quantità inferiori di concentrati.
Le dosi devono essere stabilite anche in base al tipo morfologico e a fattori individuali di metabolismo: un proprietario che conosce il proprio animale deve considerare nella formulazione della dieta se si tratta di un soggetto che ingrassa facilmente o che, al contrario, tende a rimanere sottocondizione, se si tratta di cavalla di buona indole o di un animale nevrile.
Particolare attenzione dovrà essere riposta, soprattutto nell’ultimo trimestre di gravidanza, alla copertura dei fabbisogni vitaminici e minerali. Di particolare rilievo risultano alcuni elementi minerali coinvolti nella formazione dello scheletro la cui carenza potrebbe concorrere ad accrescere le possibilità di problemi ortopedici nel puledro dopo la nascita. Fin dalla vita nel grembo materno, infatti, occorre prestare attenzione agli apporti di calcio, fosforo, rame, zinco e manganese, che risultano indispensabili per un corretto sviluppo scheletrico e che potrebbero essere carenti nelle razioni.Inoltre, anche il ferro può essere un elemento critico in gravidanza e va quindi attentamente valutata la possibilità di impiegare un integratore minerale che, unitamente agli elementi sopracitati, ne apporti quantità adeguate. Per quanto riguarda le vitamine, l’utilizzo di un integratore a cicli di 15 giorni almeno due o tre

martedì, luglio 24, 2007

Dopo una lunga passeggiata..

Che fare quando si torna da una passeggiata?
Beh innanzi tutto se è inverno cercheremo di tenere "allegro" il cavallo al nostro arrivo e provvederemo a metterlo in box prima possibile. se molto bagnato possiamo asciugarlo con della paglia asciutta..
Se invece siamo in piena estate cerchiamo di non affaticare troppo il cavallo prima di giungere in stalla...
Se il tempo lo consente docciamo l'animale avendo tutte le accortezze del caso..
Poi facciamolo passeggiare al fine di farlo asciugare...
Mai coprire il cavallo bagnato con coperte sintetiche, e non far bere il cavallo per almeno 15-20 minuti....
Altro piccolo accorgimento eè quello di non allentare il sottopancia di improvviso al fine di evitare problemi di circolazione..,

lunedì, luglio 23, 2007

Vacanze Emiliane...

Come mi è consueto fare tutte le estati mi reco in Emilia Romagna alle pendici del monte cimone.
Mio fratello, che risiede in zona, possiee anch'egli dei cavalli e mi ha invitato a fare delle magnifiche passeggiate...
Purtroppo vicino al maneggio degli spregiudicati "uomini d'affari" hanno manifestato l'intenzione di costruire un frantio mobile per macinare pietre e quant'altro...
Chiedo a voi lettori come si potrebbero fermare queste speculazioni che stanno da qualche tempo dannegiando l'italia intera!
Fatevi sentire!!!

lunedì, luglio 09, 2007

Che cosa sono le ragadi??

Chiunque possieda o cavalchi un cavallo avrà senz'altro sentito parlare delle ragadi..
In risposta a domande di alcuni lettori intendo spiegare che cosa sono.
Le ragadi vengono classificate in gergo "tare molli", e sono tumefazioni della cute con successiva necrosi e decomposizione del pelo in quella zona.
Le ragadi si trovano molto spesso in zone poco visibili come le piegature degli arti.
Con l'andar del tempo le ragadi si trasformano in vere e proprie piaghe, da curare con cicatrizzanti.
Per evitare tutto ciò è necessario effettuare periodicamente una "governo della mano" che assicuri una buona pulizia del cavallo.
Questo con le dovute cautele inquanto fare il bagno al cavallo non è sempre una buona azione, ciò potrebbe portare ad un eccessivo indebolimento della cute e del pelo, a reumatismi( se fatto in condizioni sbagliate), o a bolsaggine...
Ricordiamo comunque che accudire un cavallo non è facile come sembra ed è bene seguire sempre i consigli dei più esperti.

giovedì, giugno 28, 2007

Chi predica bene razzola male....

Come sempre l'equitazione italiana è dominata tante belle chicchere, tanti esperti, ma , quando è il momento di dimostrare e mettere in pratica tutte queste parole i risultati sono davvero scarsi.....
Basti vedere i risultati italiani nelle gare internazionali per rimanere sorpresi (purtroppo spiacevolmente) .Tutto ciò si deve a una scarsa conoscenza del cavallo come essere vivente, come se fosse una moto da corsa!
Per questo pubblicherò ben presto parte della mia tesina di maturità proprio al fine di soddisfare le curiosità difficili da trovare in un normale sito internet.

giovedì, giugno 07, 2007

E i Cavalli Selvatici???

" E che fine hanno fatto i cavalli del parco Aveto", tutti vi chederete.
Non se ne sa più niente, ecco la risposta.
Come siamo bravissimi a fare in Italia si è insabbiato tutto, al fine di evitare proteste e manifestazioni, che intanto non sarebbero servite a far cambiare idea a chi di quei cavalli se ne vuole sbarazzare a tutti i costi.
Ma rivolgendomi a chi di dovere, voglio fare una considerazione:
dal 2000 ad oggi sono state gettate da elicotteri più di 3000 vipere, sono stati riprodotti e introdotti circa 1900 cinghiali, sono stati liberati quasi 40 lupi (fuori habitat) tutto ciò allo scopo del cosiddetto "ripopolamento faunistico", e lo stesso ente che sostiene che il bosco debba essere "abitato" lascia eliminare 120 sparuti cavalli che se non provocati non fanno male a nessuno.
Sembra un conrosenso, anche perchè grazie a quei cinghiali e alle vipere garn parte degli agricoltori stanno pensando bene di incrociare le braccia e magari di trasferirsi in centro dove il cinghiale non potrà disintegrargli l'orto.
Quindi rendiamoci conto che la questione dei cavalli non esiste, quei cavalli dovrebbero rimanere indisturbati li dove sono, e se gli si lascerà abbastanza posto avranno di che cibarsi senza rovinare le colture.
A presto Roberto Tomei

giovedì, maggio 17, 2007

Questa è una poesia dedicata ad un cavallo ed un amico a me molto cari, il primo scomparso a causa della ferocia di alcuni "scellerati" che purtroppo operano ancora nel mondo equestre; il secondo a causa di un aneurisma celebrale che lo ha stroncato all'età di 15 anni...

Era una mattinata buia e ventosa quando ti ho perso....
Giungendo a te non ti ho più visto, sei scomparso nel nulla come fumo.
Solo sangue e crini strappati, nel tuo box...
Rabbia, paura, rabbia, dolore per essere assoggettato a individui così crudeli...
Non ci sei più ma è come se tutta la terra mi bisbigliasse la tua uccisione!!
E come un brivido di freddo mi giunge il tuo dolore e la tua speranza, rotta per sempre....
Nessuno e niente ti potrà più dar dolore ,calci, pugni, frustate ora sei libero nei pascoli verdi e teneri del cielo e nessuno più di te è vicino a Dio....
Dall'alto vedi questo stupida gabbia di dolore e dai conforto a chi vi è ancora all'interno...
Ricordami, ricordaci e perdona la cattiveria e la ferocia umana...

martedì, maggio 15, 2007

Polemiche, polemiche, polemiche.......
L'equitazione è divenuta ormai un brullicare di associazioni che non fanno altro che polemizzare l'operato di associazioni riconosciute e oneste, che evidentemente danno fastidio.
Pochi, pochissimi parlano di cavalli in modo imparziale e appassionante, come per altro si dovrebbe!
Ma dove sono finiti i cavalli????
Tra tecnici, cooordinatori, e presidenti la nostra passione va " a farsi friggere"!!!!
Quello che propongo personalmente è un dialogo costruttivo per migliorarci l'un l'altro, invece di pensare agli errori e alle disfatte altrui.
Che cos'è questa mania?? Probabilmente è di tendenza , criticare, rimanendo sempre sul vago e non conludendo assolutamente niente.
Vediamo invece di aprire l'equitazione a chi per esempio non può permetterselo, o a formare meglio gli istruttori!!
Pensateci.....
Istruttore Roberto Tomei.

venerdì, maggio 04, 2007

giovedì, maggio 03, 2007

A Difesa dell'Engea

Da un pò di tempo nel mondo di internet vi sono alcune associazioni equestri che svolgono
una vara e propria campagna pubblicitaria negativa contro questa magnifica associazione.
In realtà l'iniziativa è di pochi, probabilmente invidiosi, che devono assolutamente screditare un sistema che funziona correttamente, ed aiuta sia i propri tecnici, sia i propri iscritti, cosa che non
tutte le associazioni fanno!!!
I motivi che mi spingono a rompere gli indugi e difendere "a spada tratta", questo ente, sono sia rgioni personali di amicizia con tecnici engea, sia ragioni oggettive legate alla convenienza
reale di questa associazione equestre.
Infatti essere socio engea vuole dire avere una delle migliori assicurazioni a livello planetario nel mondo equestre; vuole dire avere un titolo riconosciuto in 58 paesi, cosa che NESSUNA ASSOCIAZIONE O FEDERAZIONE GARANTISCE, rispetta le norme ISO, da diritto di iscrizione all'OPEc e all'anie.
Inoltre l'ambiente engea è come una grossa famiglia.

venerdì, aprile 20, 2007

Una questione di psicologia

UNA QUESTIONE DI PSICOLOGIA
Il comportamento del cavallo è sempre conseguenza di un esperienza precedente.Nell osservare il comportamento di più cavalli ci si può facilmente accorgere che ogni soggetto pare distinguersi dagli altri per piccole ‘manie’ che spesso interpretiamo come vezzi o capricci.C’è quello che appena sente il carrello delle profende in scuderia inizia a rampare contro la porta, quello che non sopporta di essere secondo a nessuno in passeggiata, quello che ricerca quasi ostinatamente le coccole dell’uomo, quello che, al contrario, si mostra riottoso e chiuso, quello che al prato ama la compagnia dei propri simili e quello che invece preferisce isolarsi.I casi, di questo passo, possono ripetersi all’infinito ma sono tutti contraddistinti da un’unica costante: non sono mai atteggiamenti casuali e semmai la loro origine va ricercata nell’esperienza acquisita da ciascun soggetto fin dai primissimi stadi della sua esistenza e, ancora prima, nell’istinto innato della vita del branco: perché non dobbiamo mai dimenticare che ogni cavallo porta con sé l’istinto per una vita piuttosto diversa da quella che si trova poi a condurre di fatto. Ciò non significa che la routine di scuderia abbia necessariamente influssi negativi o devianti sulla sua personalità, ma semmai che esistono atteggiamenti comportamentali ‘equinamente’ pertinenti che possono sfuggire alla logica prettamente umana.per esempio il cavallo che rampa contro la porta e pare non tollerare di ricevere le profende dopo i suoi colleghi. Di per sé, potrebbe sembrare un semplice capriccio, ma a ben guardare potrebbe esserci una spiegazione assai differente.Nella vita di branco esistono delle gerarchie ben stabilite che ordinano anche funzioni primarie quali l’abbeverata o l’assunzione del cibo. C’è il cavallo che per primo accede all’acqua mentre gli altri svolgono il ruolo di guardiani e che cede quindi il posto ‘a tavola’ in un preciso interscambio funzionale di compiti. Pensiamo quale frustrazione possa rappresentare l’aspettare rigorosamente il turno a fine corridoio per un soggetto che ha avuto da puledro questo ruolo e che si trova improvvisamente a dover fare la fila! E lo stesso può dirsi per quei soggetti che, in passeggiata, reagiscono in maniera poco propensa all’essere accodati ad altri cavalli: fin dai primi giochi dei puledri liberi al prato ci sono soggetti che corrono e altri che inseguono, e se il nostro cavallo è tra quelli abituati a guidare i suoi simili nelle corse e nei giochi, il ruolo di comprimario può risultargli un po’ stretto e dare origine al desiderio di riattestarsi, con noi in sella e nostro malgrado, al comando del gruppo. Un soggetto che fin da puledro sia stato abituato a essere manipolato, toccato e accudito con buona frequenza sarà indubbiamente più propenso e rilassato nel contatto con chi lo governa, lo coccola o semplicemente gli gira intorno. È abbastanza facile intuire che, al contrario, in soggetti rimasti più a lungo in regime di branco, come per esempio accade in molti allevamenti che dispongono di un numero cospicuo di puledri, il contatto con l’uomo avviene più tardi e dunque risulti meno naturale.Attenti ai traumiÈ un grosso errore cercare di interpretare i comportamenti del cavallo basandoci sulla nostra logica. Se è già complesso riuscire a capire come pensa un cavallo, lo è ancora di più riuscire a interpretare le sue reazioni alla luce della sua personalissima esperienza. Di un essere umano possiamo in un qualche modo tracciare un profilo delle sue fobie o dei suoi comportamenti attraverso il suo vissuto, che può esserci raccontato: dal bambino che è caduto nell’acqua senza salvagente quando era piccolo all’adulto che ha paura di nuotare dove non si tocca il fondo, il tracciato è abbastanza scontato. Ma del cavallo che rifiuta ostinatamente di attraversare un ruscello cosa sappiamo? Accanirsi in maniera troppo dura verso questi atteggiamenti (il rifiuto dell’acqua è un classico) può creare ulteriori tensioni e determinare un’ulteriore associazione spiacevole, a livello fisico e psicologico, rispetto a un evento che porta già una matrice negativa nell’esperienza di quel particolare soggetto.Di fronte a situazioni che lo hanno messo in pericolo o nelle quali ha provato paura, il cavallo si comporterà secondo quanto gli verrà suggerito dal suo istinto di conservazione. Questo è il motivo principale per il quale è assolutamente necessario che ogni evento porti quanto più possibile con sé una connotazione positiva ed entri nell’esperienza del soggetto nella maniera meno traumatica possibile. Di fronte a una barriera abbattuta, a uno scivolone in acqua, a un viaggio in van un po’ più movimentato, il cavallo deve essere non solo compreso nelle sue paure ma anche aiutato con una presenza costante e rassicurante, un atteggiamento che gli dica: «Ok, non preoccuparti, non è successo nulla di male». Una pacca sul collo, un massaggio vicino al garrese, un pezzo di carota, dieci minuti di passeggiata a mano, qualche parola detta con tono pacato costituiscono una terapia semplice e molto funzionale che chiunque può mettere facilmente in atto. Solo così il trauma non andrà a incidere sulla psiche e potrà rapidamente essere dimenticato. In caso contrario, al ripresentarsi di una situazione analoga, il comportamento del cavallo sarà sicuramente di difesa a oltranza.

- In acque chiare

- In acque chiare

mercoledì, aprile 18, 2007

Il Cavallo e L'Uomo: più di 3000 anni insieme.

Circa 3000 anni fà, nelle pianure sperdute dell'Asia centrale, l'uomo capì l'utilità del cavallo, precedentemente cacciato per la carne.
Proprio da quel momento iniziò una frattura che ancora oggi è ben evidente.
L'uomo volle assoggettare il cavallo a tutte le sue esigenze, servendosi della sua cattiveria e di metodi poco ortodossi, incutendo nell'animale paura, che presto si tramutò in odio e non in rispetto, come egli avrebbe voluto.
Il Cavallo venne usato come un "oggetto" al servizio dell'umanità, come un auto moderna; utile non solo per il trasporto di persone, ma anche di oggeti.
Per il cavallo la libertà era finita!!!

venerdì, aprile 13, 2007

domenica, aprile 01, 2007

Ancora Cavalli!

Cari amici ed amiche ; tutti voi vi sarete chiesti ripetutamentre perchè l'equitazione non si sviluppa a dovere essendo uno sport così piacevole e rilassante.

I motivi sono molteplici, e mi spingono a spiegarli incessantamente, e in modo magari anche noioso!

-Innanzitutto da pochi anni a questa parte è divenuta una passione molto dispendiosa, ( si pensi che un cavallo in media costa 5000 euro, e mantenerlo in pensione in una struttura ( spesso inadeguata) costa dai300 fino 700 euro al mese.

-L'associazione più diffusa non garantisce adeguate assicurazioni adeguate, e non promuove attività varie, mamra solo a far spendere ulteriori soldi in specialità che sfruttano unicamente il cavallo.

-Gli istuttori e gli organi preposti alla formazione sono spesso inadeguati, o addirittura improvvisati.

-L'attività è poco remunerativa, non prevede ad oggi sovvenzioni, o agevolazioni, ( solo per ottenere un appezzamento di terrreno bisogna fare i salti mortali)!

- Troppe persone hanno fatto dell'equitazione un gioco per ricchi, mentre tutti avrebbero il diritto di poter intraprendere questa passione nella maniera più consona.

- Si stà ormai perdendo la passione per il cavallo, in favore delle mode.

Pertanto: riflettete, migliorate, FATEVI SENTIRE!!!!
a vostra disposizione Tomei Roberto.
Etichette: Equitazione. "

lunedì, marzo 19, 2007

Annuncio (per chi ci sente)

Pochi giorni fà ho incontrato alcune persone come me , interessate ad acquistare un appezzamento di terreno, per poi insediarvi un piccolo maneggio.
Un maneggio dove non si massacra!!!
Il problema principale è quello di trovare un terrreno idoneo nelle vicinanze.
Non è Facile!!!
Spesso chi agisce nell'ombra è favorito, per noi non è così, perchè mettiamo al primo posto la salute del cavallo, a costo di entrare in difficoltà economiche.
Il terreno ormai è utilizzato esclusivamente per costruire!
Chiedo con umiltà e sincerità, che se qualcheduno avesse del terreno da affittare, e/o vendere di farci sapere la disponibilità.
Noi vogliamo semplicemente tutelarci da un sistema (l'equitazione) che non funziona, per violenze ed altro, che ora non descrivo.
Non vogliamo fare concorrenzaa nessuno!!!
Potete rivolgervi a questo sito, oppure al333 2436477.
Grazie a presto

giovedì, febbraio 15, 2007

MALTRTTAMENTI In LIGURIA

Oggi su repubblica è stato finalmente pubblicato un articolo sui maltrattamenti che imperversano purtroppo in tutta Italia.....
Tutti sanno come la penso...... é vergognoso!
Non Ho parole per descrivere lo schifo che fanno tali persone!!!
Vorrei dire a queste persone:
Vigliacchi, dementi, deficenti, stupidi imbecilli.... Lasciate stare i cavalli!
Dimettetevi, lasciate perdere, non è per voi, il vosrtro posto è in galera...
A Risentirci

sabato, gennaio 27, 2007

Tra un po Finirà l'inverno e......

Salve amici.
Come avete potuto leggere nel titolo, bisogna già
pensare che questo inverno sta per finire, e che sarà necessario
organizzare alcune passeggiate, e raduni a cavallo...
Ma dove si può andare??
In quale centro e con chi?
Beh certamente in questi tempi l'equitazione, ed i maneggi in generale
stanno vivendo momenti di crisi mai visti; vittime di un inflazione che non
perdona, vittime degli affitti, vittime di imbroglioni o incompetenti.
Non è facile trovare il posto giusto per far soggiornare il proprio cavallo.
I problemi possono essere tanti, Quali i costi ormai troppo elevati, la maleducazione o l'incompetenza di chi vi opera...
Beh comunque sia se potete montate alcune volte da soli, o comunque non in enormi gruppi, vedrete che conoscerete un nuovo aspetto dell'equitazione...

giovedì, gennaio 11, 2007

I miei cavalli

I miei cavalli
Salve A tutti!
Come è iniziato l'anno?
Io ho approfittato di queate vacanze per approfondire vari aspetti dell'equitazione.
hoa approfondito direi scentificamente l'allevamento del cavallo, e non ho mancato di efettuare trekking,
e perchè no, anche di pulire le stalle, (attività che purtroppo pochi fanno).
Ma che cosa c'è di saliente in questo mio messaggio?!
beh, c'è che siamo nel 2007, ma purtroppo gli imbecilli esistono sempre.
Vi garantisco, che di imbecilli ce ne sono tanti, ma quando lavorano nel mondo dei cavalli la cosa è davvero spiacevole.
Andando a visitare un maneggio di cui per ovvi motivi non faccio il nome, mi è capitato di vedere i più brutali
e inappropiati modi di gestire il centro ed in particolare i cavalli.
Alcuni maltrattano il cavallo brutalizzandolo, altri se ne dimenticano (non fanno il box, niente acqua, niente cibo),
altri lo sfruttano come una macchina sputasoldi, altri lucrano su di esso.
La cosa davvero inaccettabile , e che queste persone, indossano giacche con scritto "istruttore".
Ciò è davvero un insulto ad una categoria che al cavallo vuole bene, esul cavallo vive per propria volontà.
Mi chiedo ad oggi con le numerose associazioni presenti sul territorio come questo sia possibile.
Dove sono i controlli???

Ecco alcune immagini del paesaggio preolimpico visto da cavallo!!

Ecco alcune immagini del paesaggio preolimpico visto da cavallo!!
31-10-2005

Val susa oulx.

Val susa oulx.